da, il ritratto di Dorian Gray (O.Wilde)
A:L'artista è il creatore di cose belle.
Rivelare l'arte e nascondere l'artista è il fine delll'arte.
B:Coloro che scorgono bei significati nelle cose belle sono le persone colte. Per loro c'è speranza.
Essi sono gli eletti: per loro le cose belle significano bellezza.
C:La vita morale dell'uomo è parte della materia dell'artista, ma la moralità dell'arte consiste nell'uso perfetto di un mezzo imperfetto. L'artista non desidera dimostrare nulla. Persino le cose vere possono essere dimostrate.
Nessun artista ha intenti morali. In un artista un intento morale è un imperdonabile manierismo stilistico.
A+B+C: in sostanza, egli sostenne che l'artista deve essere libero da ogni legame con la società, libero dai sentimenti, da ogni credenza poiché tutti questi obblighi limitano la sua capacità di ricerca del bello
premessa: la prefazione di oscar wilde sull'arte è stato semplicemente uno spunto per aprire il topic.. ora ragioniamo secondo punti di vista estranei all arte
ragioniamo sul punto A
L'artista è il creatore di cose belle.
Rivelare l'arte e nascondere l'artista è il fine delll'arte.
quotidianamente siamo tenuti a nascondere noi stessi e a rivelare un modo di essere che forse e spesso, parlo generale, non ci appartiene.
noi siamo gli artisti di una soggetiva arte.
noi quindi siamo gli artisti di un opera, e l'opera siamo noi.
in sostanza,io sono l'artista di me stesso.
io decido chi sono e chi voglio essere
io decido il mio modo di fare e apportarmi con l'altro,il diverso
il punto A ci porta a dire ke noi riveliamo il nostro modo di essere ma non noi stessi.
che significa:
... dopo un obiettivo e sempre generale ragionamento,poikè soggettivare ogni persona sulla faccia della terra è teoricamente impossibile, posso portare a dire che decidiamo il nostro modo di essere in base alla società che ci appartiene, o quella alla quale decidiamo di appartenere.. o perkè ci piace (per maggior percentuale) o perkè ci si trova, o perkè non lo decidiamo noi ma le circostanze.
col tempo, fra noi giovani, si è arrivati a una verbale classificazione di cosidetti ''gruppi di appartenenza''
gruppi sociali suddivisi in due colonne,
gruppo primario (famiglia,scuola,piccoli gruppetti sociali ovvero le comitive)
gruppo secondario (deciso in base alle situazioni quotidiane impersonali : aziende,lavoro,ufficio..forse,anke scuola...dipende dai casi)
fino a che punto dipendiamo da uno o l'altro gruppo??obiettivamente, dipendiamo il nostro modo di fare dal primo gruppo,il primario,quello ''personale'' nel quale facciamo come presenze essenziali i sentimenti,le emozioni,i ragionamenti,il modo di approcciarsi al prossimo,il modo di agire nelle situazioni,di pensare.
arrivo al primo dunque : perkè decidiamo di essere cosi?
cosi come:
perkè decidiamo di far parte di quel gruppo?? come portiamo il nostro essere a farci piacere diversi tipi di situazioni,determinati generi musicali?? determinato stile, determinati modi di vestirsi?? perkè riusciamo facilmente a cambiare in nostro modo di essere nel momento in cui cambiamo la situazione di un ''gruppo'' o ''comitiva'' ?questa è influenza dieretta o indiretta??
siamo noi a deciderlo o il gruppo??
essere se stessi o apparire per com'è il gruppo?? apparire PER il gruppo?
a sto punto possiamo approcciarci facilmente al punto B ke dice:
Coloro che scorgono bei significati nelle cose belle sono le persone colte. Per loro c'è speranza.
Essi sono gli eletti: per loro le cose belle significano bellezza.
sotto a quale punto di vista riusciamo a distinguere il buono o il bello?? il buon gruppo o il cattivo gruppo? qual'è il valore standar di buono e cattivo?? quali sono i limiti??
perkè,se il gruppo decide di ''buttarsi a mare'', agiamo come le pecore?? in gregge??
e la nostra personalità,dove è andata a finire??
ecco infine ke arrivo al punto C:
L'artista non desidera dimostrare nulla. Persino le cose vere possono essere dimostrate.
Nessun artista ha intenti morali. In un artista un intento morale è un imperdonabile manierismo stilistico.
l'artista?? come ho gia detto,l'artista siamo noi, ke non intendiamo dimostrare nulla, ma solo un ente esterno quale l'apparire...
e dove sono andati a finire gli enti morali?? siamo ancora capaci di far uscire l'ente morale nostro senza la necessità di far riferimento a quello del gruppo?e allora, ecco perkè oscar wilde,fa riferimento al manierismo... il manierismo stilistico, in breve, è la collocazione di più e diversi stili di epoche messe insieme, approcciate e condivise, suddivise per DIFFERENZA.. (ecco i famosi gruppi di appartenenza dei quali vi parlavo prima)
ho tirato troppo alle lunghe, so gia ke il 99,9% dei resnostrini rimasti ancora qui in vita non risponderà, o meglio,neanke leggerà...
un modo come un altro per scrivere qualcosa... qualcosa che gia sappiamo.
in sostanza :
ESSERE o apparire???